By Jean-Luc Nancy
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Partendo dall’ipotesi relativa alle reti neurali coinvolte nei processi che dalla sensazione portano alla percezione e alla cognizione, il quantity intende illustrare are available questo landscape complesso si inseriscano anche gli aspetti legati al movimento e all’azione. Considerando alcune delle più diffuse patologie neurologiche che comportano disturbi e alterazioni del movimento, si analizzano gli aspetti riabilitativi del canale motorio, essenziali according to los angeles cura, l. a. prevenzione e l. a. partecipazione di ciascuno di noi a tutti gli aspetti della vita quotidiana, secondo il concetto di salute definito dall’OMS.
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Uno spazio dove il riconoscimento e l’estraneità reciproca si moltiplicano, si complicano... V. P. - In un contesto come quello che hai presentato nel Senso del mondo, che esclude ogni ulteriorità e ogni anteriorità del senso e in cui, si potrebbe dire con un chiasmo, il mondo non è mondo che come senso e il senso non è senso che come mondo, dove si situano e come sono giustificabili (se lo sono) il dolore e la sofferenza? -L. N. - È una domanda capitale. E sono colpito dal fatto che tu me la poni, mentre io non me la sono posta nemmeno per un istante mentre scrivevo L’intruso.
Per non parlare degli innesti, dei supplementi e delle protesi di Derrida. E il ricordo di un disegno di Silvie Blocher, Jean-Luc con un cuore di donna. 3 Questo testo è stato pubblicato per la prima volta su invito di Abdelwahab Meddeb a partecipare ad un numero della sua rivista Dédale intitolato: «La venuta della straniero» (n° 9-10, Maisonneuve et Larose, Paris 1999).
Noto sempre quanto le persone abbiano una maniera molto singolare, molto propria, di essere malate: alcune si infettano di continuo, altre hanno disfunzioni (polmonari, digestive), ecc. Le tipologie sono sempre generiche, ma vi è comunque una realtà almeno tendenziale in alcuni «tipi» di idiosincrasie, come ce n’è in alcuni tipi di visi, di corpi, di andature: questa possibilità di tracciare delle linee trasversali attraverso le singolarità irriducibili, mi pare affascinante. È uno spazio dove il riconoscimento e l’estraneità reciproca si moltiplicano, si complicano...