Nessuno sa di noi by Simona Sparaco PDF

By Simona Sparaco

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Partendo dall’ipotesi relativa alle reti neurali coinvolte nei processi che dalla sensazione portano alla percezione e alla cognizione, il quantity intende illustrare are available in questo landscape complesso si inseriscano anche gli aspetti legati al movimento e all’azione. Considerando alcune delle più diffuse patologie neurologiche che comportano disturbi e alterazioni del movimento, si analizzano gli aspetti riabilitativi del canale motorio, essenziali in step with l. a. cura, l. a. prevenzione e l. a. partecipazione di ciascuno di noi a tutti gli aspetti della vita quotidiana, secondo il concetto di salute definito dall’OMS.

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Sul tavolo, dove di solito mangiamo, ora ci sono le ecografie di Lorenzo. Nel foglio che riporta le valutazioni riguardanti l’ultima eseguita, oltre a essere indicata l’epoca gestazionale e la data prevista per il parto, è contenuta nel dettaglio la biometria fetale con il solito corredo di numeri indecifrabili. Sappiamo, da quello che ci ha detto la dottoressa, che la misura delle ossa lunghe si colloca al di sotto del terzo percentile e che c’è un’alterazione del profilo toraco-addominale, vale a dire un torace troppo stretto e un addome troppo prominente.

Non c’era la pila di multe e cartelle esattoriali accumulate all’ingresso, la lista della spesa, la roba da portare in tintoria, le pentole nel lavello della cucina riempite d’acqua e detersivo fino all’orlo. Non avevo i capelli troppo ricci né gli occhi sempre gonfi. E in quella breve parentesi d’incoscienza, non ero figlia di nessuno. Poi, mi sono girata verso il comodino. La prima cosa che ho messo a fuoco, ai piedi della sveglia digitale, è stato lo stick dell’ovulazione. L’avevo dimenticato lì la sera prima, e vederlo è stato come uno schiaffo in pieno viso.

Ormai, però, ero malata. Incapace di guarire da quegli addii frettolosi e seriali, e dal senso di colpa e di sgomento che mi scavavano dentro. Per tutta la vita ho continuato a sentirmi dimenticata da qualche parte. È diventato il mio modo di stare al mondo. Da allora, sono quella che resta indietro, quella che si perde, che non riesce a laurearsi, a tenersi un fidanzato, a trovare un lavoro decente, a sposarsi. A fare un figlio. All’ingresso mi ha aperto un orientale: un ometto basso, imbustato in una camicia color sabbia, con il colletto alla coreana.

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