By Paolo Diacono
In appendice: Storia dei Longobardi di Benevento / di Erchemberto. --
Tit. orig.: Erchemperti historia Langobardorum Beneventanorum
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Partendo dall’ipotesi relativa alle reti neurali coinvolte nei processi che dalla sensazione portano alla percezione e alla cognizione, il quantity intende illustrare are available in questo landscape complesso si inseriscano anche gli aspetti legati al movimento e all’azione. Considerando alcune delle più diffuse patologie neurologiche che comportano disturbi e alterazioni del movimento, si analizzano gli aspetti riabilitativi del canale motorio, essenziali in keeping with los angeles cura, l. a. prevenzione e los angeles partecipazione di ciascuno di noi a tutti gli aspetti della vita quotidiana, secondo il concetto di salute definito dall’OMS.
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Cantanti che strillano. Gente morta che ride. Attori che piangono. Emozioni in piccole dosi. C'è sempre qualcuno che infesta l'aria col suo stato d'animo. Con l'autoradio che impone il suo dolore, la sua gioia, la sua rabbia a tutto il quartiere. Una volta ho montato le cinquantasei finestrelle di una villa in stile coloniale olandese al contrario, e ho dovuto buttarla via. Mi è capitato di attaccare le grondaie di un castello Tudor da dodici stanze sotto il timpano sbagliato, e di fondere il tutto cercando di staccarle con un solvente chimico.
Dal pavimento sale la voce di qualcuno che abbaia le parole di una canzone. Questa gente che ha bisogno di tenere accesa la televisione o la radio sempre e comunque. Questa gente terrorizzata dal silenzio. Eccoli, sono i miei vicini. Questi suonodipendenti. Questi silenziofobi. Risate di gente morta che filtrano da tutte le pareti. Oggigiorno, ecco cosa ti spacciano come casa dolce casa. Questo assedio di rumore. Tornando dal lavoro mi sono fermato in un posto. Quando sono entrato nel negozio zoppicando, il tipo alla cassa ha alzato la testa.
Gli dico: facciamo un piccolo esperimento. È sera inoltrata, e dopo una lunga giornata di lavoro siamo tutti e due stanchi. Siamo seduti nel suo ufficio, e io gli chiedo di ascoltarmi. E una vecchia canzone, parla di animali che vanno a dormire. È piena di malinconia e sentimento, e mentre la leggo ad alta voce sotto la luce dei neon, seduto davanti alla scrivania del mio caporedattore, mi sento la faccia livida e bollente di emoglobina ossigenata. Lui ha la cravatta allentata e il colletto della camicia sbottonato, si appoggia allo schienale della poltrona con gli occhi chiusi.



